In queste due settimane abbiamo lasciato ampio spazio alla nsotra attrezzatura dedicata agli amanti dello Spinning in mare, presentandovi i nuovi Stella SW (freschi vincitori dell’ultimo Efttex), le canne dedicate alla pesca del tonno rosso (Ocea Plugger e Blue Fin Tuna) e il leader Sufix Invisiline. Oggi chiudiamo il cerchio riproponendovi gli artificialiShimano Coltsinper, anche questa volta presentati dal nostro Pro Staff Antonio Varcasia: Se dovessimo scrivere un articolo sulla preistoria dello spinning non potremmo fare a meno che parlare dei jigs, ed in particolare di quelli da lancio. E’ infatti opinione di molti addetti ai lavori che un rudimentale jig sia stato uno dei primi artificiali creati dall’uomo. Alcuni anni fa, sull’onda del vertical jigging, ai classici jig da casting vennero affiancati piccoli metal jig da lancio, che normalmente hanno un range di peso variabile fra pochi grammi fino a 40-60 grammi, che costituiscono una tipologia di esche che gli spinner utilizzano sia dalla costa che dalla barca.
I Coltsniper della serie Ocea appartengono a questa categoria di esche e si caratterizzano per il loro profilo a lama di coltello, con i margini dorsali e ventrali più sottili, per agevolare l’idrodinamicità dell’esca. Le livree disponibili sono molto belle e i particolari della testa e dell’occhio molto ben curati. Come gli altri artificiali shimano japan montano ancorette Owner affilatissime proporzionate alla taglia dell’esca. A questo proposito è opportuno ricordare che i metal jig, specie nella pesca dalla barca, devono essere revisionati in base al potenziale target. Questo perché possiamo usarli con uguale successo su mangianze di sugarelli o tombarelli ma anche su quelle di alletterati o tonni rossi di branco. Quello che fa la differenza è oltre al resto dell’equipaggiamento, il tipo di anellini e ancorette/ami che si usano. A seconda delle esigenze possiamo e in alcuni casi – dobbiamo – customizzare i nostri coltsniper.
Possiamo usarli con ancoretta o amo singolo in coda, o con mini assist-hook in testa, che conferisce all’esca la capacità di essere usata senza paura di arroccare anche su fondali rocciosi dissestati. Quando le prede sono XL personalmente uso un doppio split ring e un amo singolo di buona taglia e potenza in coda. Qual’è la vera ragione che rende vincente il jig verso altre tipologie di artificiali? Possiamo rispondere con due parole: imprevedibilità e plasticità. Queste due caratteristiche del nuoto di un jig ben manovrato sono dovute al fatto che con un jig si riesce ad imitare il nuoto ed il comportamento di qualunque pesce-esca. Il jig non ha come i minnow una paletta che “anima” il nuoto dell’artificiale, per cui per ottenere un’azione di pesca adescante dovremo essere noi ad imprimere i vari movimenti che vogliamo siano imitativi di un pesciolino in difficoltà, in fuga, seguendo la nostra fantasia e lavorando sia con la canna ed il mulinello ma soprattutto di polso. Questa tipologia di artificiale infatti ci permette, senza cambiare continuamente imitazione, di esplorare l’intera colonna d’acqua che abbiamo davanti: una volta lanciato, basta attendere che il jig abbia raggiunto la profondità desiderata o il fondo e cominciare il recupero, sebbene a volte l’attacco possa avvenire anche durante la fase di caduta. Colori e taglie: in genere, quando si pesca su una mangianza, si punta o ad imitare il pesce foraggio (taglia e colore), oppure si va per contrasto, presentando un’esca di colore (e a volte taglia) molto diversa o di fantasia, cercando di provocare una reazione del pesce. A seconda delle situazioni potrà essere vincente l’una o l’altra, cosi come il tipo di recupero: capita spesso che con diverse persone in barca che pescano con esche simili, uno “indovini” il tipo di jerkata/recupero e diventi il mattatore della giornata proprio per questo! Non disperate e cercate di capire perché i pesci cacciano su quel tipo di esca e/o recupero e anche voi avrete le vostre soddisfazioni!
fonte shimanofishingnetwork